31 Maggio 2017
Oggi è mercoledì. Ed io: Odio il mercoledì.
Il mercoledì è un giorno che mi uccide.
Di quelle vie di mezzo che proprio non sopporto.
Sì: il mercoledì è la quintessenza della mia nevrosi, senza dubbio!
Che il lunedì è da leoni: e cascasse il mondo qualcosa lo cambi.
Poi arriva mercoledì: e nulla, tragicamente, è cambiato...
Che il giovedì di giorni ne sono passati ben tre: ma da domani è weekend, cui seguono notti da leoni in cui ci si pensa lunedì! E lunedì da ruggito in cui, cascasse il mondo, qualcosa la cambi.
E così via: in un loop psicotico. Senza via d’uscita. In settimane tutte uguali.
In cui la razionalità è il mercoledì che la fa da padrone.
Tra una gita a Palermo e risate sincere.
Tra serate di lavoro su un Bus Inglese e leggerezza dell’animo.
Tra irrazionalità e nuvole.
Tra il sorriso che avevo e quello che vorrei.
Non solo: oggi è il fatidico giorno in cui qualcosa sarebbe dovuto cambiare.
Un mercoledì speciale. Caricato a pallettoni.
E se….giusto?!?
E se mi fossi già rotta i coglioni di ‘sta cosa?
Di scrivere su un blog, intendo.
Di rompervi i coglioni invitandovi a mettere “mi piace”: ad una pagina Facebook del cazzo.
Di scrivere perché devo. Che autentico è autentico, ma di spontaneità ne perde.
E se volessi già dirvi, ora, così, che la mia vita sarebbe dovuta cambiare entro oggi, ma io ce l’ho fatta tre giorni fa, come per Magia.?!
Se vi dicessi che mi sto cagando in mano, non più per l’areo, ma per entrare a far parte di una redazione. E che i posti sono solo otto. E che se non l’ottengo: è tutto un cazzo aver lasciato la palestra per diventare la segretaria del servizio alloggi studenti in quel di Roma Tre. Ah, scusate: housing universitario. Che fa molto più cool!
Se vi dicessi che sono ancora piena di paure, che ho appena finito di lavorare per soli dodici euro consegnando volantini in zona Eur.
Che stasera avrei voglia di abbracciare una persona, ma mi acconteterò di un’ altra?
Che sto bevendo vino rosso nonostante un personalissimo divieto perché io Odio il mercoledì, ma ancor di più Odio me stessa per aver dimenticato di essere roba rara stamattina.
E che non c’è progetto che tenga se non puoi condividerlo. Oddio: sembro Emile Hirsch?!
E se il mio cuore non andrà più in subbuglio?…io: che cazzo me ne faccio di un blog e di un lavoro in una redazione?
Sembro bipolare davvero?!
Poveri stolti.
Cosa?
Cosa daresti, in fondo, per non essere come sei? Almeno stasera.
Momenti no, insomma. Capita! Quante volte continuerò a ripetermelo? Capita…
Sì: capita.
Ma intanto quel sorriso che avevo un tempo, quello che vorrei di nuovo, quello che capeggia sul mio comodino incorniciato mo’ di promemoria…io ancora non ce l’ho.
Ho solo un ennesimo, fottutissimo, nuovo lavoro!
Magra consolazione, Cristo.
Non sono avvezza ai commenti sui blog nonostante ne segua parecchi (sono un’accanita lettrice di tutto). Mi chiedo solo e ti chiedo solo se il momento no é passato e se ci sarà un seguito o meno dei tuoi post.
Ciao Angela!…leggo solo ora il tuo commento. Chiedo venia: è perché il “momento no” non solo non è passato, ma ha subito un’iperbole che mi ha addirittura tolto in tutti questi giorni la voglia di scrivere…tanta è la stanchezza della mia anima in questo momento. Comunque, adesso, eccomi qui: leggermente ricaricata e pronta per un seguito dei miei post…che poi altro non sono che un seguito della mia quotidianità; quindi spero continuino per forza di cosa.
Ah, colgo l’occasione per ringraziarti. Sinceramente. A maggior ragione che tu non sia avvezza ai commenti sui blog, ti ringrazio per aver commentato il mio. E’ il primo che ricevo da una persona che non conosco e che non è nella cerchia ristretta delle mie amicizie ed ha virato la mia giornata parecchi palmi più su.
Corro a pubblicare il prossimo post!
Grazie e buona giornata!